Vi ho già detto dove ci troviamo: sulle colline della Valpolicella Classica, tra la città di Verona ed il Lago di Garda.
“Marognole” è il nome della località nella quale abito da quando sono nato. Ma questo nome deriva anticamente da una tradizione legata al territorio: infatti è il nome dialettale veronese con cui sono chiamati i tipici muri in sasso (MARÒGNE) che fanno tuttora da contenimento ai terrazzamenti costruiti su questi terreni collinari, per renderli pianeggianti, perciò più sicuri per il lavoro dei contadini. Qui infatti si è sempre coltivata la vite, ma anche i ciliegi erano una coltivazione molto diffusa un tempo.
La coltivazione della vite è sempre stata l’attività di famiglia, tuttavia senza mai intraprendere la vinificazione fino al 2004. Dopo aver fatto la mia esperianza nel settore in un’azienda vinicola della zona, durata più di qualche anno, ho deciso di iniziare a vinificare le uve che già si coltivavano in famiglia. Da quel momento infatti è stato naturale procedere pigiando l'uva e mettendo in bottiglia il vino che proveniva dal processo di vinificazione, per commercializzarlo con la mia etichetta. Pur seguendo personalmente tutte le fasi della filiera produttiva, sono supportato e aiutato dai miei genitori, ai quali poi si è aggiunta, negli ultimi anni, anche mia moglie Eleonora.
I vigneti li monitoriamo durante ogni loro singola fase. Interveniamo sempre manualmente, si aper le opere di diradamento dei grappoli, sia per la vendemmia; selezioniamo con estrema cura le uve migliori. Questi passaggi sono fondamentali per garantire l'appassimento di frutti sani, ed ottenere così uve di alta qualità.
L’appassimento nel mio fruttaio avviene naturalmente, e dura dal momento in cui si inizia a vendemmiare, per tutto il periodo invernale. In questo lasso di tempo le uve si calano in “letargo attivo”, perdendo circa il 40% del loro volume. Inoltre, in ogni acino si innescano dei micro-processi che concentrano gli zuccheri naturali dell'uva e tutti gli altri elementi, che conferiranno al vino aromi nuovi ed intensi, oltre che dargli corpo, struttura, profumi e colore.
La cantina di vinificazione è attrezzata con un sistema di controllo temperatura delle vasche in acciaio. Questo mi permette di controllare al meglio tutte le fasi di fermentazione e stoccaggio dei vini.
IMBOTTIGLIO IL MIO VINO PENSANDO A CHI LO DEGUSTERÀ
Finito il periodo di appassimento e le fasi di pigiatura, fermentazione, invecchiamento, arriva il momento di organizzare l’imbottigliamento. Quest’ultima fase è una grande soddisfazione, perché queste bottiglie racchiudono tutto il frutto della mia passione e tutti gli sforzi fatti per ottenere i livelli qualitativi che mi prepongo sempre di raggiungere.